Una pazzesca diavoleria

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L’ispirazione non è di questo mondo. Solo l’Universo ne conosce l’origine. Solo l’autore ne conosce lo scopo.

Come si comporta l’ispirazione? Saperlo vi aiuterà a riconoscerla e a dare il via alla serie di eventi che vi porteranno a scrivere un romanzo, ma solo se riuscirete a prenderla!

Ho capito che riconoscere l'ispirazione è un esercizio che necessita di continuo allenamento. Ma è comprenderne lo scopo che ci mette davvero alla prova.

Che cos'è l'ispirazione?

Sento già molti di voi gridare: «facile, è un’idea, anzi… l’Idea, quella con la I maiuscola!»
Inizialmente lo credevo anch’io ma poi mi sono resa conto che all’ispirazione manca un requisito che invece l’idea ha: la stabilità. L’idea è già concreta nel momento in cui la definite tale, se poi sarà realizzabile, be’… dipende dall’uso pratico che ne farete. Ciò che conta è che l’idea mette radici nella vostra testa.

L’ispirazione non si comporta così, al contrario: chi ha esperienza con essa sa che, in quella tempesta di pensieri che ogni giorno ci travolge, non c’è niente di più aleatorio ed effimero. Quindi, non è un'idea. Non ancora.

Allora, che cos'è?
Una pazzesca diavoleria!

E vi assicuro, lo è davvero anche se non è la definizione che voglio darle soprattutto perché non risolve il quesito. Pazientate, ci sto arrivando.

L’ispirazione è vaga e fulminea, è una presenza così momentanea che a volte la si coglie con la coda del pensiero senza neanche capirne il significato.

Come un ectoplasma si aggira vestita di una elusiva evanescenza,

eppure è lì, nella vostra testa, anche se per un solo attimo. Ecco cos’è l’ispirazione: è un fantasma. È un'anima che cerca un'idea in cui materializzarsi.

E come tutti i fantasmi e anime non ancora nate che scorrazzano tra i mondi, non vuole passare inosservata, anche se le piace essere sfuggente.
Compare nella vostra mente come un lampo, la percepite come un disturbo, qualcosa di diverso, poi la sua ombra fluorescente sfuma e si perde tra i mille pensieri.

È autonoma, è così sfuggente e instabile perché sull’ispirazione non si ha alcun controllo: essa non dipende dall’autore, non appartiene alla realtà di chi scrive.

L’ispirazione non è di questo mondo.
Solo l’Universo ne conosce l’origine.
Solo l’autore ne conosce lo scopo.

Mentre cercate di interpretare questo disturbo, dovrete anche valutarne le potenzialità e capire se può avere uno scopo ben preciso. Quando ne riconoscerete lo scopo allora sarà vostra. Ma prima di trasformarla in una idea solida e stabile, c’è un bel po’ di strada da percorrere.

A questo punto vi starete chiedendo: come faccio a darle uno scopo? La risposta a questa domanda è alla base della nascita di un romanzo, sarà molto più di un appunto sulla scrittura.

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